Il Pil della Cina è cresciuto del 4,5% su base annua nel primo trimestre del 2023. Il tasso di crescita risulta superiore anche a quello del quarto trimestre del 2022 (2,9%).
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Il Pil della Cina è salito del 4,5% su base annua nel primo trimestre del 2023. Il tasso di crescita risulta superiore anche a quello del quarto trimestre del 2022 (2,9%).
Dopo che il Pil cinese è cresciuto ‘solo’ del 3% nel 2022 , alcuni analisti si sarebbero aspettati che il governo fissasse un obiettivo di crescita di almeno il 6% per quest’anno. In realtà, già lo scorso marzo all’Assemblea nazionale del popolo, il premier uscente Li Keqiang aveva rivelato che il governo mirava a una crescita di circa il 5%, l’obiettivo più basso del suo mandato. E anche rispetto al recente passato.
Sotto l’ex premier Wen Jiabao, dal 2003 al 2013, la Cina mantenne un obiettivo ufficiale di crescita dell’8%, ad eccezione dell’ultimo anno quando lo abbassò di 0,5 punti percentuali. Il motivo era ovvio: Wen voleva aiutare a raffreddare l’economia allora surriscaldata.
Il successore di Wen, Li, ha poi individuato proprio nel 7,5% il tetto percentuale alla crescita durante il suo mandato decennale. In effetti, dal 2014, il premier cinese ha costantemente rivisto l’obiettivo sul Pil della Cina di mezzo punto al ribasso rispetto a quello posto l’anno precedente.
Secondo Zhang Jun, il rallentamento della crescita economica della Cina è un riflesso di un nuovo approccio politico da parte del governo centrale. Invece di inseguire rapidi tassi di crescita in un momento in cui l’economia mondiale vacilla, il governo cinese sta enfatizzando la creazione di posti di lavoro e la stabilità macroeconomica. Così sarebbe spiegato l’arcano andamento del Pil nella seconda economia al mondo.