La marcia indietro della Cina è stata tardiva. La politica sulla limitazione delle nascite non è più in vigore ormai da tre anni. Ma ora i cinesi non vogliono più di un figlio. Rispetto all’anno precedente, nel 2018 sono state registrate due milioni di nascite in meno, che sono dunque scese a poco più di 15.200.000. Si tratta del dato più basso dal 1961. Il tasso di nascite, 10,94 ogni mille abitanti, è invece il minore persino dal 1949.
Uno scenario completamente ribaltato rispetto agli anni ’80 quando fu introdotta la politica del figlio unico. Andando avanti già nel 2027, dopo aver superato il miliardo e 400 milioni di persone, la popolazione della Cina dovrebbe iniziare a diminuire.
E visto che la crescita della popolazione ha garantito abbondanza di manodopera a basso costo e una adeguata "domanda" per lo sviluppo immobiliare e infrastrutturale del Dragone, le tendenze demografiche in atto preoccupano Pechino. A tal punto che, già nel 2016, il governo aveva deciso di alzare a due figli il tetto imposto alle famiglie. Dopo un primo anno di crescita però, già dal 2017 le nascite sono tornate, inaspettamente, a flettere per poi crollare vicino ai minimi storici nel 2018.
Ora che l'economia non corre più come prima, le donne cinesi scoprono che è meglio rinviare la gravidanza e lavorare di più. Anche perché mantenere un figlio comincia a costare troppo, figuriamoci due.