Nella regione di Jiangsu solo una manciata di persone vive in povertà, ovvero al di sotto di 6.000 yuan l’anno (863 dollari). Il Jiangsu sud-orientale è una delle aree più ricche del paese e negli ultimi quattro anni 2,54 milioni di persone sono uscite dalla povertà.
La comparazione con le altre regioni del paese non è facile perché non esiste una definizione standard di povertà per tutte le aree cinesi. Uno dei riferimenti presi spesso in esame è un reddito annuo di 2.300 yuan (331 dollari). Secondo questo standard, nel 2017 c'erano circa 30 milioni di persone che vivevano in povertà in tutta il paese. Ma alcune regioni, e tra queste rientra anche quella di Jiangsu, hanno elevato la soglia a 6.000 yuan. Ovvero, 2,40 dollari al giorno, posizionandosi al di sopra della soglia di povertà internazionale fissata dalla Banca mondiale (1,90 dollari).
A livello nazionale, la Cina ha visto crollare i tassi di povertà dagli anni ’90 e Pechino spera di sradicarla (almeno quella più estrema) entro il 2020. Ma, nel frattempo, la Cina è passata da paese “moderatamente diseguale nel 1990 ad essere uno dei paesi più diseguali del mondo”, secondo un rapporto del 2018 del Fondo monetario internazionale. E la tendenza, al di là degli annunci di Pechino, sembra destinata ad aumentare visto che, nonostante un rallentamento, la seconda economia al mondo continua a crescere intorno al 6% l’anno.