La Cina dichiara vinta la battaglia contro la povertà assoluta. La provincia Sud-Occidentale del Guizhou ha cancellato le ultime nove contee dalla lista delle aree che versano in stato di povertà, eliminando quindi le ultime zone a livello nazionale che vivono in condizioni di povertà per gli standard cinesi.
Per farcela, il governo ha stanziato risorse enormi, 20 miliardi di dollari solo quest'anno. Ma la chiave, come sempre, è stata la mobilitazione collettiva verso l'obiettivo: circa due milioni di funzionari, per lo più membri del Partito, sono stati spediti nei villaggi ai quattro angoli del Paese, con il compito di azzerare il numero degli indigenti.
“Tutte le 832 contee povere a livello nazionale sono state sollevate dalla povertà”, ha annunciato la tv statale. Secondo dati dell’Ufficio nazionale di statistica di Pechino, la Cina ha segnato una costante diminuzione della povertà negli ultimi anni, passando da 100 milioni di persone povere nel 2012, ai 16,6 milioni di fine 2018, e la proporzione di poveri nelle aree rurali del Paese è passata, negli stessi anni, dal 10,2% all’1,7%.
La linea ufficiale di povertà in Cina è stata fissata nel 2010 al di sotto di un reddito annuo di 2.300 yuan (294 euro). Un valore inferiore rispetto alla soglia fissata dalla Banca Mondiale di 1,90 dollari al giorno.