L’economia dell’Africa subsahariana si riprenderà nel 2021 dalla forte contrazione del 2020 dovuta alla pandemia di Covid, con un rimbalzo del Pil a +3,7% che resta però la ripresa più lenta al mondo. Lo afferma il Fondo monetario internazionale, che stima anche una crescita del 3,8% nel 2022, in un contesto generale di “ripresa positiva ma relativamente modesta”, che mantiene “il gap con il resto del mondo nel medio termine”.
Il rimbalzo deriva principalmente da un contesto esterno favorevole, complice il miglioramento del commercio e dei prezzi delle materie prime da una parte e un generale miglioramento della produzione agricola dall'altra. Tuttavia – spiega l’Fmi - le prospettive restano “molto incerte”: la ripresa dipende dai progressi nella lotta contro il Covid, con una campagna vaccinale che arranca e una vulnerabilità legata ai blocchi dell’attività globale e alle misure di contenimento a livello locale.
“Con una crescita stimata al 3,7% quest’anno - si legge nel rapporto - la ripresa nell’Africa subsahariana sarà la più lenta al mondo, poiché le economie avanzate crescono di oltre il 5%, mentre altri mercati emergenti e molti Paesi in via di sviluppo di oltre il 6. Questo gap riflette la lenta diffusione del vaccino nell’Africa subsahariana e le forti differenze politiche nei vari Paesi. Si prevede che il reddito reale pro capite rimarrà intorno al 5,5% al di sotto delle tendenze pre-crisi, con perdite permanenti di produzione reale comprese tra il -21% e il -2%.”