Facciamoci una domanda, e diamoci una risposta. Questa volta a suggerircelo sono le statistiche sui Consolidator Grant diffuse dall’European Research Council (Erc), che premiano gli scienziati con almeno sette anni di lavoro alle spalle. L’Italia che è seconda per nazionalità dei premiati diventa invece settima come luogo di insediamento delle future ricerche.
L’Erc ha stanziato fondi per un totale di 308 ricercatori e ricercatrici in tutta Europa, per un investimento complessivo di 627 milioni di euro. Quanto ai settori di ricerca nei quali si concentreranno le ricerche finanziate 129 riguardano le Scienze fisiche e ingegneria, 90 le Scienze sociali e umanistiche e le restanti 89 le Scienze della vita.
I nodi dell’Italia vengono al pettine quando si passa ad analizzare la nazionalità dei vincitori. In teoria, infatti, siamo secondi con 36 nomi in graduatoria dietro la Germania con 56 ricercatori e i Paesi Bassi con 27. Se, come anticipato, passiamo però ad analizzare l’ubicazione delle istituzioni la geografia cambia. L’Italia, con 15 ricercatori premiati (di cui 14 italiani e un tedesco) scivola al settimo posto. Alle spalle di Germania, Regno Unito, Olanda, Francia, Spagna e Austria.
Con un danno non da poco per il potenziale “indotto” visto che ai 308 Consolidator Grant sono comunque collegati 1.800 posti tra post-doc, PhD e staff vari per gli atenei o i centri di ricerca ospitanti.