L’ingegneria tedesca è conosciuta in tutto il mondo per la sua qualità e innovazione. Ma quel ‘brand’ è ora in pericolo. Il numero di studenti universitari nell’ambito STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) è diminuito del 6% in un solo anno.
La prima economia europea sta rapidamente invecchiando e, allo stesso tempo, anche la Germania deve portare a termine una massiccia transizione digitale e verde, un compito che richiederà un esercito di lavoratori esperti in informatica, ingegneria e altri campi tecnici avanzati.
Ad aprile 2022, ad esempio, mancavano al paese circa 320.000 specialisti STEM. Cosa fare? Le possibilità sono due: o si trova il modo di trovare queste preziose risorse umane mancanti, oppure le imprese interessate valuteranno un trasferimento in altri paesi.
Ma torniamo alle cause, prima di ipotizzare una soluzione. Oltre al declino demografico, di cui si è già detto, il fiore all’occhiello dell’economia tedesca, ovvero il settore automobilistico, popolato di brand globali come Bmw, Volkswagen e Daimler-Mercedes alle prese con l’addio ai propulsori endotermici, non attira più i giovani tedeschi come in passato.
Una soluzione plausibile è cercare ingegneri altrove. In realtà, si tratta di una dinamica già in atto. Negli ultimi dieci anni, il numero di ingegneri e informatici indiani assorbiti dal mercato del lavoro tedesco è passato da circa 3.800 a 25.000, con un aumento del 558%. Il flusso è crescente anche per quelli provenienti da Egitto, Tunisia e Marocco.
Ma nel frattempo l’industria metalmeccanica, il volano dell’economia tedesca, cresce rapidamente in Cina: ecco perché a Berlino stanno cercando di semplificare gli ostacoli burocratici che rallentano l’assunzione di lavoratori stranieri. Anche perché se non si corre ai ripari, il ridimensionamento della prima economia europea accelererebbe anche la fuga dei cervelli tedeschi, avviando un processo che potrebbe rivelarsi irreversibile.