La prima economia europea, e numero quattro al mondo, evita la recessione ma il quarto trimestre ha segnato un livello di crescita pari a zero. Nei tre mesi precedenti (tra luglio e settembre) la Germania aveva fatto registrare un valore negativo (-0,2%), alimentando i timori su un’imminente recessione, mentre nei primi sei mesi dell'anno aveva fatto segnare 0,4% e 0,5%.
Non è stato così per un soffio, ma il risultato è inferiore alle attese degli economisti che puntavano su un dato di fine anno in leggera espansione a +0,1%. Ciò significa che il Pil tedesco è salito nel 2018 dell'1,4%, quindi meno delle ultime stime (+1,5%).
L’indice è puntato contro tre motivi. Il calo delle vendite di auto (il comparto portante dell'industria tedesca), il conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina, e la Brexit. La sola uscita senza accordo dall’Ue del Regno Unito potrebbe mettere a rischio 100 mila posti di lavoro in Germania.
Sebbene la situazione macroeconomica non volga al meglio, gli analisti puntano più su una ripresa immediata piuttosto che un ulteriore trimestre di calo.