A partire da questo mese, un esperimento triennale si sta svolgendo in Germania: 250 persone selezionate tra i beneficiari di Hartz IV - il sussidio di base erogato in Germania - hanno iniziato a ricevere 416 euro senza alcuna condizione. Non gli verrà chiesto di cercare lavoro. Saranno analizzati i loro comportamenti e per avere un dato ancora più interessante è stato predisposto un gruppo di controllo, costituito da altre 250 persone che pur stando nel medesimo stato di bisogno non ricevono l’erogazione.
Quello che è stato definito ‘HartzPlus’ evidenzia come l’idea di un reddito di cittadinanza (universal basic income) sia ormai entrato nel ‘mainstream’ europeo. Anche se la Svizzera ha bocciato l’idea con un referendum nel 2016 e la Finlandia abbia deciso di non proseguire un esperimento biennale da poco concluso, sta crescendo il 'partito' dei favorevoli all’idea di un reddito di cittadinanza - inteso come strumento di sostegno al reddito di ultima istanza incondizionato (dunque ben diverso dalla misura introdotta dall’attuale governo in Italia).
Nel caso dell’esperimento tedesco c’è un altro aspetto interessante: è finanziato da un’organizzazione privata. In un'epoca in cui automazione e intelligenza artificiale in rapido sviluppo stanno ponendo domande sul futuro del lavoro, il reddito di cittadinanza comincia a guadagnare consenso anche tra le imprese.
Ma i rischi sono alti. Se l’introduzione di un universal basic income andrà a sostituire progressivamente il reddito da lavoro (per quanto sottoremunerato possa essere), la distanza fra ricchi e poveri aumenterà. Ci si potrà così dedicare ad una vita di povero ozio.