Il governo tedesco intende sospendere il tetto al debito pubblico, allo scopo di permettere ai laender maggiori margini di spesa, in un’apparente apertura a un maggior stimolo di bilancio per l’economia europea.
La decisione del ministro delle Finanze Olaf Schulz permetterebbe di spendere di più, rimuovendo gli ostacoli di carattere costituzionale. Ma per passare in Parlamento richiede una maggioranza qualificata di due terzi. Il che, dunque, rende il progetto non scontato.
Nel 2019 la Germania ha registrato un avanzo di bilancio dell’1,2%. L’equivalente cioè di 13,5 miliardi di euro di entrate fiscali che non sono state reinvestite. Un avanzo, che dovrebbe inoltre confermarsi almeno fino al 2021 e che è il frutto di una grande austerità fiscale. Troppo grande, secondo alcuni.
Per questo motivo Fmi e Commissione Europea hanno di recente invitato Berlino a ridurre questo disavanzo, reinvestendolo nell’economia reale. “Non c’è alcuna ragione per cui investimenti dell’1% o anche del 2% del Pil non possano essere finanziati con il debito – spiega all’Ansa Andrew Watt, economista alla fondazione Hans-Böckler-Stiftung -. Parliamo di investimenti che aiuterebbero altri paesi europei, perché parte del fabbisogno tedesco sarebbe soddisfatto dall’import”.