“La pandemia scatenata dal Covid-19 cambierà le relazioni fondamentali tra lo Stato e l’economia in Germania”. A sostenerlo, in un’intervista al quotidiano Der Tagesspiegel, è Wolfgang Schäuble, l’ex ministro delle Finanze e attuale presidente del Bundestag (il Parlamento tedesco).
“Cresce la sensazione di poter risolvere ogni problema attraverso fondi pubblici illimitati per far ripartire l’economia - ha affermato -. Ma lo Stato non può sostituire le entrate fiscali a lungo termine. E più la crisi continua, meno il settore pubblico sarà in grado di utilizzare i mezzi classici per combattere gli effetti economici del virus”.
Il Parlamento tedesco nelle scorse settimane ha approvato un pacchetto di aiuti da 750 miliardi di euro per proteggere l’economia dopo che il governo ha ordinato la chiusura di molte attività non essenziali nel tentativo di fermare la diffusione del virus.
Secondo Schäuble, è giunto il momento di prendere di petto le questioni ambientali e affrontare la crescente disparità salariale rilevata in Germania. “Non consiglio di eliminare il principio della concorrenza – precisa l’ex ministro -. Ma come parte di un’economia sociale di mercato dobbiamo discutere di meccanismi di bilanciamento e limitazione più forti per ridurre le disuguaglianze.”
La sottolineatura sull’ambiente assume un particolare significato in Germania, la cui economia è fondata sul settore metalmeccanico e sul comparto dell’automotive. Nonostante ciò, probabilmente non ci saranno misure ad hoc come la ‘rottamazione’ adottata dopo la crisi del 2008. E per essere ancora più esplicito, Schäuble conclude che è proprio il cambiamento climatico uno dei maggiori problemi, oltre a quelli causati dalla pandemia.