Il Pil tedesco ha registrato una flessione del 10,1% nel secondo trimestre. La riduzione su base annuale è stato dell’11,7%. Si tratta della peggior diminuzione dall’inizio della serie statistica nel 1970.
Il dato è peggiore alle attese degli economisti che prevedevano una flessione del 9% a livello trimestrale e del 10,9% su base annua. Secondo l’Ufficio federale di statistica (Destatis) si tratta del peggior calo dell'indicatore dall'inizio delle misurazioni trimestrali del Pil in Germania nel 1970. Una flessione che va oltre il precedente record del -4,7% nel primo trimestre del 2009 al culmine della crisi finanziaria.
Ad aprile, al culmine del lockdown, la produzione manifatturiera - il pilastro della più grande economia dell’Eurozona - ha registrato un crollo storico pari al 17,9%. Gli ordini industriali sono diminuiti del 25,8% e le esportazioni sono scese del 31,1%.
Il governo tedesco prevede che l’economia tornerà a crescere entro ottobre, con un rimbalzo del 5,2% nel 2021 e un ritorno ai livelli di produzione pre-crisi nel 2022. Covid19 permettendo.