La coesione sociale è attualmente un obiettivo politico prioritario in buona parte del mondo, inclusa l'Asia, che è di fatto diventata il motore dell'economia globale. Allo stesso tempo, tuttavia, i problemi sociali stanno aumentando anche lì.
In molti Paesi asiatici, la disuguaglianza è ora più diffusa. Sono, di conseguenza, sorti nuovi conflitti e tensioni, che minacciano la coesione e la stabilità politica in tutta l’area. Tra l’altro, questi ultimi elementi sono importanti anche perchè contribuiscono all’aumento della produttività e alla riduzione della disoccupazione.
I risultati di uno studio, che ha riguardato 22 Stati nel periodo 2004-2015, mostrano come la coesione sociale sia più pronunciata nei Paesi avanzati. Ciò significa che lo sviluppo economico e socio-demografico, oltre alla parità di genere, si confermano tra i fattori chiave nella promozione di una società più inclusiva. Allo stesso tempo, tuttavia, esistono alcuni Paesi meno sviluppati che mostrano ugualmente alti livelli di coesione sociale.
Resta comunque dimostrato che il principale fattore che la mette a rischio è proprio la povertà, seguita dalla discriminazione nei confronti delle donne. La diversità culturale (linguistica, etnica, religiosa), invece, non mostra un chiaro effetto.
A livello nazionale, Hong Kong e Singapore sono in testa alla classifica, seguiti da Thailandia e Bhutan. Livelli “moderati” sono stati riscontrati nella maggior parte dei Paesi del Sud-Est asiatico, mentre quelli dell'Asia meridionale mostrano performance più modeste.