La storia recente del Waldorf Astoria di Manhattan è un esempio di come lo shopping cinese di immobili negli Stati Uniti stia condizionando il mercato: quando nel 2015 il miliardario Wu Xiaohui lo acquistò, per conto del gruppo Anbang Insurance, aveva promesso di mantenerlo per 100 anni. Ma poi fu arrestato e, a due anni dall'acquisizione, costretto a consegnare i suoi beni direttamente al governo di Pechino, che ha preso possesso dell'hotel di lusso a febbraio di quest’anno.
Tra il 2014 e il 2016, secondo i dati di Real Capital Analytics, le società cinesi hanno investito complessivamente 37 miliardi di dollari negli immobili degli Stati Uniti: ora molte di quelle proprietà sono di nuovo sul mercato per essere rivendute.
Il Waldorf Astoria, tuttavia, rappresenta un affare non facile: non essendo interamente un hotel, in quanto parte dell’immobile è stato convertito in condomini, è difficile valutare il suo valore sul mercato.
Intanto il mercato immobiliare statunitense è in crescita: secondo le stime del fondo di private equity Preqin, l’ammontare del capitale privato destinato ad investimenti immobiliari nel Nord America è salito a 176 miliardi di dollari.
Nel 2015 Blackstone Group aveva venduto ai cinesi il Waldorf Astoria per la cifra record di 1,95 miliardi di dollari: oggi la natura di quella proprietà è cambiata in modo significativo. È, dunque, improbabile che il venditore di ieri voglia oggi rientrare in possesso dell’iconico hotel di lusso di Manhattan.