Fitch ha tolto la tripla A ad un altro Stato. Non sarebbe una notizia rilevante se ad essere coinvolti non fossero gli Stati Uniti. L’agenzia ha infatti tagliato il rating della prima economia al mondo da AAA a AA+. Ora Moody’s è l’unica agenzia che assegna ancora la tripla A agli Stati Uniti.
“Il downgrade riflette l’atteso deterioramento di bilancio nei prossimi tre anni”, spiega Fitch sottolineando come al governo manchi una strategia fiscale di medio termine.
L’agenzia prevede una recessione americana nel quarto trimestre del 2023 e nel primo trimestre del 2024. Il Pil – secondo le stime - crescerà quest’anno dell’1,2 per cento, in deciso rallentamento rispetto al +2,1 del 2022, per poi fermarsi al +0,5 nel 2024. Quadro in cui rientra anche l’aumento dei tassi di interesse da parte della Fed in settembre, circostanza per Fitch scontata.
Una crescita modesta porta con se delle conseguenze. Tra queste, l’agenzia prevede per gli Usa un debito/Pil al 112,9 per cento nel 2023, al di sopra dei livelli pre-pandemia e della media del 39,3 per cento dei Paesi con rating AAA. “Nel prossimo decennio gli elevati tassi di interesse e l’aumento del debito peseranno”. E a questo si somma l’atteso aumento della spesa in seguito all’invecchiamento della popolazione.
La reazione dell’amministrazione Biden non si è fatta attendere. La segretaria al Tesoro Janet Yellen critica Fitch: “La decisione di Fitch non cambia ciò che gli americani, gli investitori e le persone di tutto il mondo già sanno. Ovvero che i titoli del Tesoro rimangono il principale asset sicuro e liquido del mondo, e che l’economia americana è fondamentalmente forte”, sottolinea Yellen.
E ancora: “Oggi il tasso di disoccupazione è vicino ai minimi storici, l’inflazione è scesa in modo significativo dalla scorsa estate e l’economia domestica continua a crescere”. E, in ogni caso, resta l’economia più grande e dinamica del mondo, con i mercati finanziari più profondi e liquidi a livello globale”.