Poche settimane dopo l'annuncio della Finlandia di non proseguire la sperimentazione, c'è una città nella Central Valley della California, Stockton, che ha deciso di rilanciare l'idea del reddito di cittadinanza. Il piano prevede di erogare 500 dollari al mese a circa 100 famiglie, senza vincoli e per due anni.
Il concetto di reddito di base sta guadagnando sostenitori: è visto come un potenziale stabilizzatore di fronte a un'insurrezione populista che si abbatte sull'ordine economico liberale del secondo dopoguerra. Viene per questo sposato dai pensatori che cercano di re-immaginare il capitalismo per distribuire la ricchezza in modo più equo, ma anche dai tecnologi che evidenziano il potere distruttivo dell’automazione sul lavoro.
In varie forme, il reddito di cittadinanza ha affascinato attivisti e intellettuali per secoli. Nel 1500 il romanzo di Thomas More "Utopia", per scoraggiare i ladri, avanzò l’idea che l'assistenza pubblica potesse rivelarsi più efficace della minaccia di una condanna a morte. In tempi più moderni, Milton Friedman, seppur vicino all’impostazione neoclassica del laissez-faire, ha abbracciato l'idea di imposte negative sul reddito. E, poi, c'è Martin Luther King, che ha spesso parlato di "reddito garantito".
Nella versione contemporanea il reddito di base prevede un’erogazione monetaria priva di vincoli. Nel caso californiano in realtà un vincolo c’è: la misura non viene assegnata a tutti i cittadini indipendentemente dal loro status economico, come invece prevede il reddito di cittadinanza. Già il solo fatto di individuare una platea di bisognosi dimostra l’esistenza, appunto, di una barriera. Mentre il fatto di non chiedere nulla in cambio ai beneficiari si basa sul presupposto che le persone meno abbienti possano gestire il denaro in modo più efficace di quanto riesca a fare lo Stato.
Quindi, il reddito di cittadinanza salverà il pianeta dalla crescente disuguaglianza o condannerà una fetta sempre più ampia persone una vita di sussistenza, ma definitivamente liberata dalla “schiavitù” del lavoro? O più semplicemente è un risarcimento postumo della robotizzazione dell’economia? In ogni caso i numeri dicono che, negli Stati Uniti, un programma per distribuire 10 mila dollari l'anno a ogni americano costerebbe 3 trilioni. Persino alcuni sostenitori dell'ampliamento della rete di sicurezza sociale si oppongono all'idea.