Gli Stati Uniti potrebbero cadere in una nuova recessione nel 2020. Ma questo è anche l'anno che vedrà Donald Trump tentare di ottenere il secondo mandato come presidente degli Usa.
Nella fase attuale, tuttavia, i forti sgravi fiscali concessi grazie alla riforma di Trump, l’aumento della spesa pubblica e una robusta crescita globale dovrebbero aiutare l’economia statunitense a scongiurare rischi recessivi per i prossimi due anni, nonostante il crollo della borsa della settimana scorsa. Ciò consentirebbe, tra l’altro, di proseguire su un sentiero espansivo intrapreso nel 2009 facendolo diventare il più lungo di sempre negli Stati Uniti.
Ma non è tutto oro ciò che luccica. Il punto è che le stime sulla crescita dovrebbero rallentare significativamente nei prossimi tre anni: dal 2,9% di quest’anno al 2,5% del 2019 fino all’1,5% del 2020, che sarebbe il più lento dal 2012.
Il problema potrebbe, dunque, sorgere nel 2020 proprio quando i cittadini statunitensi saranno chiamati alle urne. La riduzione degli effetti indotti dallo stimolo fiscale, i crescenti tassi di interesse e un fisiologico calo (dopo una lunga crescita) della domanda mondiale potrebbero rendere l’economia più vulnerabile a una contrazione, giusto in tempo per la campagna presidenziale.