Per ridurre le emissioni, l’amministrazione statunitense ha deciso di potenziare la sua industria delle tecnologie verdi. Attraverso l’Inflation Reduction Act (IRA), recentemente varato, mette a disposizione 369 miliardi di dollari in agevolazioni fiscali e sussidi nella produzione manifatturiera ed energetica, in particolare per veicoli elettrici, pannelli solari e batterie prodotti negli Stati Uniti. Si tratta di quasi la metà del valore totale del NextGenerationEU.
Una scelta spiazzante per l’Europa che teme una fuga delle sue imprese verso la prima economia al mondo. Il problema è che gli Stati membri dell’Ue non riescono ad accordarsi sulle diverse opzioni in campo riducendo lo svantaggio per l’industria europea.
La scelta degli Usa ha messo in agitazione anche altri Paesi, a cominciare dal Canada, che ha appena dato il via libera a un budget federale che prevede crediti di imposta per 80 miliardi di dollari canadesi (pari a 58 mld di dollari Usa) per la tecnologia green nel prossimo decennio, inclusi 25 mld di dollari canadesi (17 mld di dollari Usa) per investimenti in elettricità pulita.
“I nostri amici e partner in tutto il mondo - primi fra tutti gli Usa - stanno investendo molto per costruire economie pulite e le industrie a zero emissioni di domani”, ha detto la ministra delle Finanze Chrystia Freeland illustrando il bilancio al Parlamento canadese. “Senza un'azione rapida, la vastità degli incentivi statunitensi minerà la capacità del Canada di attrarre gli investimenti. Se il Paese non tiene il passo, rimarremo indietro”, si legge nel documento di bilancio.