No al dirigismo e al protezionismo tipico delle esperienze autoritarie.
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L’economia comincia a scricchiolare e il capo dello Stato, per la prima volta all’assemblea generale di Confindustria, si fa carico della preoccupazione generale. Citando Roosevelt, invita a non farsi condizionare dalle paure e invia un messaggio al governo. Basta paure, esasperazioni, “fatui irenismi”, li chiama, “comportamenti ispirati a sentimenti puramente congiunturali”. E ne manda un altro al mondo economico. La libertà di mercato non deve ledere i diritti civili, i giovani vanno pagati di più altrimenti emigrano, la sicurezza degli operai va garantita, l’ambiente va rispettato. “No al dirigismo”, specifica, rivolgendosi, a Giorgia Meloni che lo ascolta in prima fila.