Dopo l’accordo portato a casa da Letta con Fratoianni, Bonelli e Di Maio e Tabacci, cupi pensieri sono tornati ad aleggiare nella testa di Carlo Calenda, che alla fine ha deciso di rompere l’accordo siglato nei giorni scorsi con pubbliche strette di mano e foto ricordo con il segretario del Pd.
“No all’alleanza con Letta. L’ho comunicato a Dario Franceschini. È stata una scelta sofferta ma non avrei saputo come spiegare una scelta diversa agli italiani. Serve un minimo di coerenza valoriale, non si può fare un’alleanza ‘contro’. Questa comunanza la sento con Letta ma non con gli altri (il riferimento è a Sinistra Italiana, Verdi e la nuova compagine dimaiana, ndr)”.
Il centrodestra festeggia e Matteo Renzi torna a sperare: chissà che non riesca a stringere un’intesa last minute proprio con Calenda. Un’operazione che potrebbe ‘resuscitare’ l’ex premier, dato fino ad oggi per spacciato da numerosi osservatori.
Il vero problema che ha fatto saltare l’accordo è probabilmente un altro. “Carlo Calenda scappa perché ha saputo quel che io prevedevo da giorni: Enrico Letta ha in tasca l’accordo con il Movimento 5 stelle e lo tirerà fuori all’ultima ora utile”. È quanto scrive su Twitter il presidente di ‘Verde è popolare’ Gianfranco Rotondi.
C’è poi il fattore sondaggi, che premierebbero il partito di Calenda qualora scelga di correre da solo, o al massimo con qualche altro centrista.