Con un cinguettio su Twitter Donald Trump ha lanciato l’ennesimo avvertimento: "Chiunque intrattiene rapporti commerciali con Teheran non farà affari con gli Stati Uniti", ha scritto il presidente degli Stati Uniti.
La Gran Bretagna prende le distanze dagli Usa e ribadisce la sua fedeltà all'accordo sul nucleare con l'Iran in risposta alle nuove sanzioni di Donald Trump contro Teheran. "Non seguiremo gli Usa sulle sanzioni, noi consideriamo l'accordo sul nucleare parte importante non solo della sicurezza nella regione, ma nel mondo", ha tagliato corto Alistair Burt, viceministro degli Esteri di Londra.
Un’altra secca replica è giunta dall'alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri, Federica Mogherini: “Spetta alle aziende europee decidere con chi commerciare”.
L’accordo sul nucleare è stato firmato nell’ottobre 2015 da Iran, Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Germania, UE e Stati Uniti. Ma per Trump è "il peggior affare della storia" e ha per questo ritirato gli Stati Uniti nel maggio di quest'anno dall'intesa e ripristinato le dure sanzioni contro l'Iran lunedì scorso.
Mogherini tiene duro e lancia il guanto di sfida a Trump: "Stiamo incoraggiando, in particolare, le piccole e medie imprese, ad aumentare i loro affari con l'Iran".
Il prezzo del petrolio è intanto aumentato martedì a seguito della mossa di Washington, sebbene le sanzioni sull'oro nero scatteranno per l'Iran - membro dell'Opec e il quinto produttore di petrolio al mondo - soltanto a partire da novembre, quando entrerà in vigore la seconda tornata di sanzioni.
Il presidente iraniano Hassan Rouhani parla alla televisione iraniana: "Se qualcuno ti pugnala alle spalle con un coltello e, poi, dice di auspicare nuovi negoziati, allora la prima cosa da fare è togliere il coltello”.