“Non siamo interessati ad accordi che ci condannino all’eterno ruolo di esportatori di materie prime, minerali e petrolio”. È quanto ha affermato il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, presidente di turno del Mercosur, riferendosi all’intesa commerciale con l’Ue, ed in particolare all’accesso delle imprese europee alle gare pubbliche nei Paesi del blocco.
Il presidente brasiliano, in occasione del 62/mo vertice del Mercosur, il mercato comune dell’America meridionale, ha assunto la presidenza del blocco (che è rotativo per sei mesi) fino alla fine di quest’anno, ponendo al centro dei suoi obiettivi lo sblocco dell’accordo con l’Ue, siglato nel 2019 durante il governo dell’ex presidente Jair Bolsonaro dopo 20 anni di trattative.
Tuttavia, ci sono parti del trattato ancora in fase di negoziazione. “Mi impegno a concludere un accordo con l’Ue, che deve essere equilibrato. Il documento aggiuntivo presentato dall’Unione a marzo di quest’anno è inaccettabile. Non vogliamo imposizioni. Sediamoci, sistemiamo le divergenze e vediamo cosa va bene per gli europei, per il Mercosur e per il Brasile”.
Il Mercosur non guarda solo all’accordo con l’Ue, ma intende “esplorare nuovi fronti negoziali con partner come Cina, Indonesia, Vietnam e i Paesi dell’America centrale e dei Caraibi”, ha sottolineato Lula annunciando di voler “avanzare con gli accordi in via di negoziazione con Canada, Corea del Sud e Singapore”, perché “la proliferazione di barriere commerciali perpetua le disuguaglianze e danneggia i Paesi in via di sviluppo”.