Fino al 95 per cento dei componenti critici di produzione straniera trovati nelle armi russe distrutte in Ucraina provengono da Paesi occidentali.
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“Fino al 95 per cento dei componenti critici di produzione straniera trovati nelle armi russe distrutte in Ucraina provengono da Paesi occidentali”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba che aggiunge: “Non si tratta di azioni governative ma piuttosto di aziende private, e le esportazioni che entrano in Russia non sono necessariamente beni militari ma anche prodotti a duplice uso o civili e persino elettrodomestici. Qualunque cosa siano, finiscono per volare in Ucraina per commettere crimini di guerra, uccidere persone e distruggere infrastrutture critiche”.