La ‘sovranità tecnologica’ è ormai un’ossessione anche per l’Ue. Emmanuel Macron e Angela Merkel hanno provato a fare qualcosa. Ma gli esiti, fino ad ora, sono stati deludenti. E l’Europa resta tutt’altro che tecnologicamente sovrana.
I colossi di Internet sono negli Usa e in Cina. È il caso di Alphabet, Facebook, Amazon, Alibaba Group Holding. E si stima che il 92% dei dati del mondo occidentale sia archiviato negli Stati Uniti, secondo il think tank Ceps. La Cina rappresenta oltre un terzo delle domande di brevetto a livello globale riguardanti il 5G, mentre numerose aziende tedesche utilizzano i servizi offerti da Amazon.
Il problema dell’Europa è che conquistare la sovranità non è facile, tantomeno economico. Solo il cloud computing vale un mercato globale da 220 miliardi di dollari, tutt’ora dominato dai fornitori statunitensi. In ogni caso, Parigi e Berlino sanno che non vinceranno una battaglia frontale in questo campo.
Il commissario digitale Margrethe Vestager chiede intanto un’applicazione più severa delle leggi sulla protezione dei dati e mostra un approccio muscolare contro le violazioni da parte dei giganti della Silicon Valley e di Seattle accertate dell’Antitrust. Non si tratta certo di sovranità, ma potrebbe forse rappresentare un primo passo.