Consiglio europeo, euro, vaccini e la (confermata) “riapertura della scuola fino alla prima media”. Quattro i temi principali su cui il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incentrato la conferenza stampa di oggi (26 marzo).
Vaccini
“La Commissione europea ha varato due nuovi principi, reciprocità e proporzionalità, da applicare in caso di mancato rispetto dei contratti in merito ai vaccini. Conta anche cosa fa il Paese verso cui un vaccino è diretto, ovvero se consente o meno le esportazioni. La proporzionalità è un criterio più sottile, riguarda la spedizione di vaccini verso un Paese che ha una percentuale già alta di vaccinati.” Ma occorre fare attenzione alle “catene del valore”. “In alcuni casi le dosi vengono soltanto infialate in Italia. Per cui se si interrompe l’esportazione si blocca anche la produzione.”
Sputnik
Sul vaccino russo, Draghi ha precisato che “starei attento a fare contratti” su Sputnik “perché la presidente della commissione ha messo in luce come, da un’indagine fatta dalla commissione parlando col Fondo di investimento russo, possono produrre massimo 55 milioni di dosi, di cui il 40% in Russia e il resto all’estero. È un vaccino in due dosi, a differenza di Johnson & Johnson, e all’Ema non è stata ancora presentata formale domanda su questo ma sta facendo review delle varie componenti e non si prevede che l’Ema si pronunci prima di tre o quattro mesi.”
Biden
“Ha sottolineato che oggi per gli Usa c’è solo un alleato fondamentale ed è l’Ue. Con la Cina c’è concorrenza, ma le distanze restano profonde sul tema della violazione dei diritti umani. Un discorso simile ha fatto per la Russia. Anche con la Turchia c’è un problema sui diritti umani. Un grosso cambiamento rispetto all’amministrazione precedente è legato alla volontà di tassare le multinazionali digitali”.
Ue
“In mancanza di un’unione bancaria e un’unione dei mercati dei capitali, e senza un titolo comune (eurobonds, ndr) – ha spiegato Draghi - non bisogna farsi illusioni in merito al valore internazionale dell’euro”. Almeno, “finché non si risolvono questi problemi. In sede di Consiglio europeo ho anche sostenuto la necessità di un’unione fiscale”.