La Commissione europea ha inviato nuove contestazioni formali ad Apple per aver distorto la concorrenza nel mercato dello streaming musicale. L’indagine dell’organo di governo dell’Ue fa seguito ad un reclamo di Spotify. Il colosso statunitense, secondo l’Antitrust europea, ha abusato della sua posizione dominante per la distribuzione delle app di streaming musicale nel suo App Store.
“Le motivazioni della Commissione europea in merito a Spotify sono l’opposto della concorrenza leale. Spotify è diventato il più grande servizio di abbonamento musicale al mondo e siamo contenti del ruolo che abbiamo svolto in questo. Ancora una volta, vogliono tutti i vantaggi dell’App Store ma credono di non dover pagare nulla per questo - così Apple commenta le contestazioni della Commissione -. Spotify non paga ad Apple nessuna commissione su oltre il 99% dei suoi abbonati, paga solo una commissione del 15% sugli abbonati rimanenti acquisiti tramite l’App Store. Al centro di questo caso c’è la richiesta di Spotify che dovrebbe essere in grado di pubblicizzare offerte alternative sull’app per iOS, una pratica che nessun negozio digitale al mondo consente.”
Le preoccupazioni di Bruxelles riguardano due regole che Apple impone ai rivali. Primo, l’uso obbligatorio del suo sistema di acquisto in-app per la distribuzione di contenuti a pagamento. Apple carica sugli sviluppatori una commissione del 30% su tutti gli abbonamenti acquistati attraverso il suo sistema. E la Commissione ha rilevato che questi scaricano sugli utenti tali costi, aumentando i prezzi degli abbonamenti. La seconda regola è quella che limita l’abilità degli sviluppatori di informare gli utenti di possibilità alternative di acquisto.