.jpg?box=650x850)
L’attacco del vicepresidente Usa, JD Vance, e l’annuncio di colloqui di pace sull’Ucraina hanno segnato la tre giorni della Conferenza di Monaco. Le riunioni si sono chiuse domenica 16 lasciando le cancellerie del continente insoddisfatte.
Sull’Ucraina, gli Stati Uniti hanno sbattuto la porta in faccia all’Ue. È il segno di un repentino cambio di paradigma, che annuncia rapporti sempre più tesi tra le due sponde dell’Atlantico.
Le differenze fra Usa ed Europa sono passate “a un nuovo livello”, ha scritto il leader della Cdu e favorito nella corsa alla Cancelleria tedesca, Friedrich Merz, nella mail domenicale ai suoi elettori. Con il secondo mandato Trump, si rischia la “rottura delle relazioni transatlantiche”, insieme “all’ordine politico europeo, che abbiamo costruito insieme agli americani in oltre 75 anni”.
Al tavolo sull’Ucraina non c’è la sedia per l’Europa. Così il presidente francese, Emmanuel Macron, prova a serrare i ranghi convocando a Parigi (lunedì 17) i capi di Governo di Germania, Regno Unito, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca (in rappresentanza di Paesi baltici e scandinavi). Presenti anche la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e il segretario generale della Nato, Mark Rutte. Un vertice informale e inusuale.
“Questo è un momento cruciale per la nostra sicurezza nazionale. È chiaro che l’Europa deve assumere un ruolo più importante nella Nato per garantire il futuro dell’Ucraina e affrontare la minaccia che arriva dalla Russia”, ha affermato il premier britannico Keir Starmer.