Il testo integrale di un post scritto senza peli sulla lingua da Ida Dominijanni.
Voglio sperare che malgrado l’ottusità imperante sia ancora possibile essere solidali e con-passionevoli con le e gli ucraini che stanno vivendo in un inferno e parlare male, anzi malissimo, del loro governo. Almeno questo è stato finora possibile anche nelle situazioni di militarizzazione bipolare del dibattito pubblico, che però militarizzato e bipolare come adesso non è mai stato e dunque è possibile che anche quello che sto per scrivere venga tacciato di connivenza con l’Autocrate (ovvero Vladimir Putin, ndr). Me ne infischio e lo scrivo lo stesso.
Non è vero che Zelenski è soprattutto un abile comunicatore. È anche un politico furbastro, e con i suoi paragoni à la carte con l’11 settembre 2001 e il 7 novembre 1989 non fa solo show, fa politica. Ora si comincia a vedere con chiarezza quello che fino a pochi giorni fa si lasciava soltanto supporre, cioè che il premier ucraino ha in testa una precisa linea politica, che consiste nel dividere ciò che resta dell’Ue portandone dalla sua parte alcuni membri (Polonia, Cechia e Slovenia che già gli hanno fatto un bell’inchino andando a fargli visita senza il placet di Bruxelles, ma anche la Finlandia, probabilmente i paesi baltici e gli altri stati ex-Urss), rompere o indebolire i rapporti con la Germania e il resto dell’Europa occidentale e stringere un’alleanza di ferro con gli Usa e il Regno Unito. Non si spiega diversamente il suo discorsino dei giorni scorsi al Bundestag (“Ogni bomba che ci cade sulla testa alza un muro con l’Europa che non ci dà la no fly zone”) che fa il paio con quello fatto poco prima al Congresso Usa.
Peggio di lui c’è la vicepremier, che ha rilasciato un’intervista alla Stampa in cui dice 1) che la terza guerra mondiale è già in atto, che quindi 2) lei vuole la Nato in campo e che comunque 3) l’Ucraina non cederà un millimetro dei suoi territori.
Il popolo ucraino sta attraversando l’inferno e merita, lo dico col cuore e con la ragione, tutta la nostra solidarietà, ma il suo è un governo populista, nazionalista e guerrafondaio. Prima ce ne accorgiamo e diamo un taglio alla mistica di Zelenski martire della libertà democratica meglio è.