Siria, aziende tedesche hanno violato l'embargo imposto dall'Ue

Nonostante le restrizioni imposte da Bruxelles, alcune imprese tedesche hanno esportato prodotti chimici in Siria. Alcuni sono probabilmente serviti per produrre gas nervini, usati ripetutamente nella devastante guerra nel paese mediorientale

Aziende tedesche hanno violato l'embargo imposto dall'Ue

Nonostante le sanzioni imposte dell'Ue, alcune aziende tedesche hanno esportato prodotti chimici in Siria. L’inchiesta è firmata da tre media: Süddeutsche Zeitung, Bayerischer Rundfunk e Tamedia.

Secondo quanto scoperto, alcuni composti chimici sono stati venduti nel 2014 nel paese mediorientale dalla tedesca Brenntag AG attraverso una filiale in Svizzera. Destinatario: una società farmaceutica siriana che aveva legami con il presidente Bashar Assad.

I reporter hanno rivelato che una delle sostanze - la dietilamina - è stata prodotta dal gigante Basf in uno stabilimento localizzato nella città belga di Anversa. Mentre l’altra sostanza incriminata - l'isopropanolo - è stata prodotta da Sasol Solvents Germany GmbH con sede ad Amburgo.

Sebbene le sostanze chimiche possano essere utilizzate per produrre farmaci, sono utilizzabili anche nella produzione di armi chimiche e gas nervini. Tra questi ultimi, il Sarin è stato utilizzato negli attacchi sferrati dal regime di Assad durante la guerra.

E, proprio per questo motivo, l'Ue aveva imposto restrizioni all'esportazione di materie prime destinate alla fabbricazione di armi chimiche.

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