La guerra in Siria va avanti da dieci anni e ha ucciso circa mezzo milione di persone. La Siria è un Paese fisicamente lacerato al suo interno, diviso in zone di influenza da attori stranieri che da anni si spartiscono una terra millenaria, culla delle civiltà e crocevia tra Asia, Africa ed Europa, oggi inserita in un Medio Oriente tormentato da una grave crisi economica e finanziaria, aggravata dalle ripercussioni della pandemia.
Dieci milioni di siriani su venti hanno dovuto abbandonare le loro case, fuggendo all'estero o rimanendo sfollati tra le macerie, esposti a bombardamenti e violenze. Chi è scappato difficilmente tornerà senza prospettive di avere una casa, un lavoro, un futuro per i propri figli. Chi non è riuscito a scappare, fatica a trovare risorse per andare avanti.
A causa della crisi valutaria senza precedenti nel vicino Libano, delle sanzioni economiche statunitensi e del prolungato conflitto armato, la lira siriana è oggi carta straccia. In questa desolazione i bambini sono le vittime eccellenti. Secondo l’Unicef, il 90% dei minori siriani ha bisogno di assistenza umanitaria. Dal 2011 al 2020 più di 12 mila minori sono stati uccisi o feriti. Più di 5.700 bambini sono stati reclutati nei combattimenti.