Da premier non avrei parlato con Zelensky. Giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore.
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“Io parlare con Zelensky? Se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”. Silvio Berlusconi torna a parlare del conflitto russo-ucraino esprimendo posizioni ostili al presidente ucraino.
Il leader di Forza Italia ha poi aggiunto: “Per arrivare alla pace penserei che il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli ‘è a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina. Un piano Marshall 6-7-8-9mila miliardi di dollari, a una condizione, che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi’. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore ad arrivare ad un cessate il fuoco”.
A stretto giro arriva una nota Palazzo Chigi: “Il sostegno all’Ucraina da parte del Governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’Esecutivo”.
Anche il commento di Mosca non si è fatto attendere. “Non spetta a me giudicare e dare i voti a Berlusconi, queste sono cose che riguardano gli italiani. Mi limito ai fatti, e i fatti dicono che per otto anni, dal 2014, la Russia ha insistito perché fossero applicati gli accordi di Minsk per la pace in Ucraina. Ma questo non era quello che l’Occidente aveva in mente”. Si è espressa così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.