Questo è il vero problema per l’Ucraina: non tanto il 20% di territori perduti, ma l’80% che è in condizioni disperate.
Visto da qb

“La Russia ha prevalso contro l’Ucraina dal punto di vista militare e purtroppo, per motivi che non riesco a spiegarmi, l’Ucraina si è affidata alle promesse europee e americane pensando di poter entrare nella Nato e conservare territori ingaggiando una guerra di lunga durata. E invece, le risorse sono quelle che sono, si è trattato di un’operazione di dissanguamento in vista di obiettivi che non si potevano raggiungere. Questo spiega il fenomeno della crisi dell’autorità politica di Zelensky, così come il rifiuto dei giovani ucraini di andare al fronte e la massiccia fuga verso l’estero di milioni di ucraini. Questo è il vero problema: non tanto il 20% di territori perduti, ma l’80% che è in condizioni disperate”. È quanto spiega Lucio Caracciolo, direttore di Limes, in un’intervista a Il Fatto quotidiano. Ma che alternativa aveva Zelensky? Ecco la risposta di Caracciolo: “Firmare l’accordo dell’aprile 2022 sponsorizzato dalla Turchia, che avrebbe dato all’Ucraina condizioni nettamente migliori di quelle di oggi e risparmiato centinaia di migliaia di morti e feriti e milioni di rifugiati. Ma in quel frangente sono stati soprattutto gli inglesi e alcuni europei, più che gli Usa, a spingere gli ucraini a combattere assicurando loro che si sarebbe potuto vincere. Abbiamo visto come è finita”.