Nove mesi di conflitto in Ucraina, che hanno causato 240 mila vittime, e l’invasione russa hanno aperto una spirale di violenza che non conosce fine. Nelle ultime ore un massiccio attacco di missili russi è stato lanciato verso Kiev, dove anche l’erogazione dell’acqua è stata interrotta, e l’intera regione.
La situazione rischia di precipitare rapidamente in un ennesimo girone infernale. Kiev potrebbe dover affrontare “il peggior inverno dalla Seconda Guerra Mondiale” a causa delle interruzioni di corrente dovute agli attacchi russi. Lo ha affermato, in un’intervista al quotidiano tedesco Bild, il sindaco della capitale ucraina Vitaliy Klitschko, secondo cui i residenti di Kiev devono prepararsi a uno prospettiva di interruzioni di corrente e alle basse temperature.
In base allo scenario peggiore, forse “dovremo evacuare una parte della città”, ha sottolineato Klitschko, accusando il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin di tentare di costringere la popolazione di Kiev a fuggire, utilizzando a tale scopo attacchi alle infrastrutture civili. “Putin vuole terrorizzare le persone, costringendole a congelare senza luce”, facendo in questo modo aumentare il disappunto verso Zelensky.
A restare senza energia elettrica c’è Kharkiv e pure l’ovest del paese. Leopoli, che si trova non lontano dal confine polacco, è al buio. Ma a destare particolare preoccupazione è la centrale nucleare di Zaporizhzhya. A causa della diminuzione della frequenza dell'erogazione nel sistema energetico dell’Ucraina a seguito dell’attacco missilistico russo di oggi (23 novembre) contro l’Ucraina, “la fornitura del fabbisogno della centrale dal sistema energetico è stata interrotta”. Lo afferma l’operatore Energoatom aggiungendo che la stazione è andata in modalità blackout completo, ma “tutti i generatori diesel sono in funzione. Il livello di radiazione nel sito della centrale rimane normale”.
C’è poi quel piccolo paese schiacciato tra Romania e Ucraina. “Gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine hanno lasciato la Moldavia di nuovo al buio – ha cinguettato il vice primo ministro della Moldavia, Nicu Popescu su twitter -. Massicci blackout in tutto il Paese, tra cui Chisinau e l’ufficio del primo ministro. Ho ordinato di convocare l’ambasciatore della Russia per ottenere spiegazioni”.