‘Vostok’ in russo significa ‘Oriente’. È la denominazione assegnata alle esercitazioni militari congiunte tra Mosca e Pechino che si terranno nel distretto militare orientale della Russia tra il 30 agosto e il 5 settembre, e vedranno la partecipazione anche delle truppe di quelle di India, Bielorussia, Mongolia e Tagikistan.
La decisione - secondo il ministero della Difesa cinese – “non è collegata all’attuale situazione internazionale e regionale”, e fa parte di un accordo di cooperazione bilaterale annuale, anche se poco prima dell’invasione dell’Ucraina, Xi Jinping e Vladimir Putin avevano annunciato una collaborazione “senza confini” tra i rispettivi Paesi.
L’annuncio rischia di acuire le tensioni crescenti tra Cina e Stati Uniti, che hanno raggiunto livelli alti dopo la recente visita a Taiwan della Speaker della Camera, Nancy Pelosi, che ha ribadito “l’impegno incrollabile” degli Stati Uniti “a sostegno della democrazia di Taiwan”, che la Cina considera parte del proprio territorio.
La Russia — che sin dall’inizio del conflitto in Ucraina ha cercato il sostegno della Cina — ha colto l’occasione per criticare gli Stati Uniti. Vladimir Putin ha definito “una provocazione contro Pechino” la visita di Pelosi, e accusato l’Occidente di voler replicare alleanze militari sulla falsariga della Nato anche nel quadrante del Pacifico. Un bell’assist per Pechino.
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