La nave da guerra italiana “Caio Duilio” ha visto un drone volare nella sua direzione e lo ha abbattuto, mentre era in navigazione nel Mar Rosso. Il drone era arrivato a sei chilometri di distanza, ha poi riferito il comunicato della Difesa.
Per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, una nave della nostra Marina è finita sotto attacco e ha distrutto un obiettivo: una vera e propria azione di guerra.
La raffica partita dal “Caio Duilio”, che ha quasi 200 marinai a bordo oltre a 5 cannoni e 45 missili pronti a sparare, mette tutti gli italiani davanti alla realtà della situazione nel Mar Rosso e al ruolo che l’Italia ha assunto in questo scenario.
D’altronde, da dicembre anche la Marina italiana partecipa alla missione internazionale per proteggere la navigazione nelle acque dello stretto tra Penisola arabica e Africa. E proprio la Caio Duilio potrebbe diventare l’ammiraglia della nuova missione europea Aspides (scudi, ndr) per salvaguardare il traffico merci tra Asia ed Europa.
Gli Houthi hanno annunciato prima di voler colpire solo le navi che commerciano con Israele per costringerlo ad interrompere la guerra a Gaza, poi anche quelle militari che le difendono. Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e pochi altri Paesi hanno già più volte bombardato il territorio dello Yemen sotto controllo della milizia. Ma sono molti gli esperti che dubitano dell’efficacia di questi attacchi per frenare i droni e i siluri degli Houthi.
L’Italia, invece, partecipa a missioni che non prevedono attacchi ad obiettivi a terra, ma solo azioni difensive della navigazione commerciale.
“Gli attacchi terroristici degli Houthi sono una grave violazione del diritto internazionale e un attentato alla sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia. Sono parte di una guerra ibrida, che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni Paesi e agevolarne altri”, ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto.