Colpo di Stato in Bukina Faso, uno dei paesi più poveri al mondo. Un gruppo di soldati ha annunciato sulla rete televisiva statale Rtb che una giunta militare è ora alla guida del paese, dopo aver arrestato il presidente Roch Marc Christian Kaboré eletto per la seconda volta nel 2020. È il terzo golpe in diciotto mesi nell’area dell’Africa Occidentale, vulnerabile agli attacchi degli estremisti islamici, e dove sono presenti truppe di diversi Paesi europei, a cominciare dalla Francia.
Il Movimento patriottico per la salvaguardia e la restaurazione - ha annunciato in tv il capitano Sidsoré Kaber Oudreaogo, portavoce del gruppo - intende ora fissare un calendario perché si tengano “in tempi ragionevoli” nuove elezioni e si ritorni “a un ordine costituzionale accettato da tutti”. Il governo è ora guidato dal tenente colonnello Sandaogo Paul Henri Damiba che ha sospeso costituzione, disciolto governo e assemblea nazionale, chiuso le frontiere terrestri e aeree “fino a nuovo ordine” e imposto un coprifuoco dalle 21 alle 5 del mattino.
Il colpo di Stato non è giunto inaspettato. La gestione dell’escalation islamista ha suscitato molte tensioni nel Paese, e domenica 23 gennaio diversi gruppi di soldati si sono impossessati delle maggiori caserme della capitale Ouagadougou. Dal 2016, le forze armate hanno subito molte perdite nel confronto con i miliziani: solo a novembre 50 militari sono stati uccisi, dopo i nove caduti a novembre. Un altro colpo di Stato era stato sventato a inizio gennaio.