L'Ue non vuole soltanto mantenere, ma anche approfondire i legami economici, con l'Iran. L'oggetto del contendere ha le fattezze di petrolio e gas. A chiarire il punto ci ha pensato Federica Mogherini, capo della politica estera dell’Ue, con una dichiarazione dopo i colloqui con i ministri degli Esteri del Regno Unito, Francia, Germania e, appunto, Iran.
Le parti hanno concordato di elaborare una soluzione comune entro le prossime settimane in risposta al ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare siglato nel 2015, oltre all’Iran, da Ue, Francia, Germania, Russia, Regno Unito e Stati Uniti. L’intesa prevede di ridurre gradualmente le sanzioni internazionali imposte al paese medio-orientale in cambio, da parte di Teheran, dell’interruzione del suo programma nucleare.
La novità è che l'Ue starebbe pianificando di abbandonare il dollaro statunitense, come mezzo di pagamento per le forniture di petrolio e gas iraniani, e passare all’euro. In questo modo sarebbe possibile evitare le sanzioni Usa e, soprattutto, un duro scontro con Trump.
Nel frattempo, la situazione è diventata nuovamente critica per l’Iran, proprio ora che l’economia cominciava a dare segni di ripresa. Ma anche la posizione degli Stati Uniti non appare più solida come un tempo. Anzi, i ministri degli esteri di Germania, Regno Unito e Francia hanno rilasciato una dichiarazione congiunta con la quale confermano di restare nell’accordo con o senza gli Usa. È la conferma che lo scenario sull’alleanza atlantica sta cambiando.