La sua popolarità in Francia è scesa ai minimi. I sondaggi dicono che soltanto 1 francese su 4 crede ancora in Emmanuel Macron. E negli ultimi giorni è scoppiata anche la protesta dei "giubbotti gialli". Manifestano contro il caro benzina e accusano l'Eliseo di non comprendere la vita reale del Paese.
Così, per un giorno, il presidente francese ha provato a mettere da parte le critiche interne e a vestire i panni dello statista. Un’Europa più forte per non “lasciare scivolare il mondo nel caos”. È il messaggio lanciato da Macron a Berlino dove domenica 18 novembre ha preso parte alle commemorazioni tedesche per il centesimo anniversario della fine della Prima guerra mondiale.
È la prima volta da vent’anni che un Presidente francese parla di fronte al Bundestag, la camera bassa del Parlamento tedesco. Macron ha parlato di un’Europa al bivio e di una “nuova tappa” nella storia del nostro continente. Per spiegare le proprie idee ha, non casualmente, usato un termine caro alle nuove destre europee: sovranità. Ma al contrario di Kurz, Salvini e Orban, la sovranità evocata da Macron può essere solo europea in contrapposizione con i “nazionalismi senza memoria e i fanatismi senza punti di riferimento”.
Rivolgendosi ad Angela Merkel, il capo dell’Eliseo ha sottolineato la responsabilità dell’asse franco-tedesco nel portare avanti il processo di riforma dell’Ue soprattutto su difesa comune, immigrazione ambiente. In realtà uno degli obiettivi centrali del presidente francese resta quello di un bilancio unico per l’Eurozona. Solo così, secondo lui, l’euro potrà diventare una moneta internazionale e globale.
E su questo nevralgico punto la Germania, dopo lunghi tentennamenti, sembra ora pronta ad andargli incontro. Dopo aver chiarito di non volersi ricandidare a dicembre come leader della Cdu, Angela Merkel appare ora più rilassata. E in questa nuova condizione psicologica, in cui non ha più nulla (o quasi) da perdere, la Cancelliera potrebbe riuscire ad acquisire quel coraggio, che fino ad ora le era mancato, necessario per costruire un’Europa più forte.
Così, entro metà dicembre, Francia e Germania presenteranno un pacchetto di proposte concrete per la riforma dell’Unione. Lo ha confermato la stessa Merkel a margine dell’incontro con Macron. “Ora dobbiamo davvero produrre risultati” ha promesso la Cancelliera, citando il fondo comune per l’Eurozona volto a garantire stabilità finanziaria all’interno dell’Unione, a stimolare più investimenti e a rendere la moneta unica più stabile di fronte a nuove (potenziali) crisi.
Del nuovo strumento, però, potranno beneficiare solo i Paesi che rispettano le regole del patto di stabilità e che hanno i conti in ordine. Sebbene questo punto non farà piacere al Governo italiano, in una fase di incertezze e instabilità a livello interno Parigi e Berlino cercano nuovo slancio nella politica europea e ritrovano una posizione comune.