In un istante tutto è cambiato per chi era la sera dell'11 dicembre al mercatino di Natale a Strasburgo. All'improvviso le luminarie delle feste illuminano una scena di guerra: spari in mezzo alla folla, morti, feriti accasciati nelle strade. Nella città francese è la settimana più affollata, quella che oltre ai turisti vede arrivare in città tutto il personale del Parlamento europeo per la plenaria mensile, inclusi gli eurodeputati. È questo elemento, ovvero l’attacco nel luogo simbolo della “democrazia europea” come lo ha definito il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici, ad aggiungere un ulteriore significato a questo attentato.
Il killer è noto all'intelligence, schedato tra quelli che costituiscono una minaccia per la sicurezza nazionale. Chérif Chekatt, 29 anni, nato a Strasburgo, passaporto francese, con origini nordafricane, era stato schedato per radicalizzazione. Nella sua giovane vita ha già accumulato 27 condanne in tre paesi: Francia, Germania e Svizzera. Le autorità francesi hanno trovato del materiale esplosivo nell'abitazione dell'attentatore. La scoperta è stata fatta durante una perquisizione al domicilio di Chekatt poche ore prima dell'attacco. Poi, in serata l'attentato. Ma è sfuggito, seppur ferito, alla cattura.
Intanto le vittime sono salite a 3 e i feriti sono 13. Ma sei sono gravissimi e tra questi anche un italiano. Antonio Megalizzi, 28 anni, originario di Rovereto e residente a Trento, è stato colpito da un proiettile alla base del cranio ed è in coma. I medici lo definiscono "non operabile". Lavora per la radio Europhonica, un progetto legato al mondo universitario ed era da domenica nella città alsaziana per seguire come ogni settimana l'assemblea plenaria dell'Europarlamento. Un convinto europeista colpito in un luogo simbolo per l'Ue.