Yanis Varoufakis è tornato nell'arena politica con il suo movimento Democrazia in Europa 2025. Mancano alcune settimane alle elezioni europee di fine maggio, ma l'ex ministro ellenico dell'Economia è in campagna elettorale già da tre mesi.
Il professore di economia, 58 anni, maglietta e jeans, quando parla dell'Europa il suo tono si fa serio. È preoccupato per il futuro, per l'aumento del populismo e la mancanza di solidarietà. "Come europeista convinto protesto contro ciò che fanno le istituzioni a Bruxelles: creano malumore e producono mostri politici come Matteo Salvini e la Lega in Italia, l'AfD in Germania o Golden Dawn in Grecia".
Se le cose vanno avanti così, Varoufakis teme che potremmo ritrovarci in una situazione europea simile a quella degli anni '30. Per evitare ciò, DiEM25 chiede cambiamenti radicali, tra i quali la fine delle misure di austerità, una forte politica ambientale e una maggiore trasparenza all'interno dell'Ue.
Punta molto sul "Green New Deal europeo". Varoufakis prevede un investimento annuale di 500 miliardi di euro in energia verde, infrastrutture e innovazione, per accelerare la transizione verso la green-economy. I fondi sarebbero finanziati attraverso prestiti erogati dalla Banca europea per gli investimenti e sostenuti dalla Bce. Politiche necessarie, secondo l'economista, "perché questa Europa è sull'orlo dell'abisso".