Nel prossimo Parlamento europeo, i due partiti tradizionali (popolari e socialisti) non avranno più insieme la maggioranza. Tuttavia, il blocco europeista (con i liberali dell'Alde e En Marche) supera la soglia del 50% e con i verdi potrebbe sfiorare i 500 deputati.
I partiti di destra radicale hanno ottenuto buoni risultati sia in Francia che in Italia, così pure i sovranisti inglesi di Farage, ma il fronte euroscettico resta minoranza a Strasburgo.
Il voto del 26 maggio consegna così un Parlamento frammentato. L'ultima proiezione assegna ai popolari 182 seggi e ai socialisti 147: perdono entrambi circa 40 seggi. Salgono invece i liberali, che passano da 62 a 109, e i Verdi, che conquistano 69 deputati, in crescita di 20 seggi grazie al buon risultato di Germania, Belgio, Francia e Irlanda.
Per quanto riguarda i “sovranisti”, la destra cresce in Francia, con Marine Le Pen che sfiora il 25% e in Italia, con la Lega primo partito. La destra tiene in Polonia e registra un vero e proprio boom nell'Ungheria di Viktor Orban, dove supera il 50%. Ma non sfonda in nessuno degli altri Paesi Ue: perde in Austria, scende in Danimarca, sparisce in Olanda.
A questo punto l'ipotesi più probabile è che popolari e socialisti lavorino a una maggioranza più larga che includa liberali e verdi.