Dopo le tante accuse e contro accuse che hanno infiammato il dibattito politico delle ultime settimane, la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità approda in parlamento. I partiti di governo, al termine di un lungo negoziato tra M5S, Pd e lo stesso Conte, hanno trovato l'accordo per una risoluzione comune e il premier Giuseppe Conte stamattina ha illustrato alla Camera la posizione del governo.
"Il Meccanismo europeo di stabilità non prevede nessun automatismo di ristrutturazione del debito dei paesi in difficoltà ed è nostra intenzione che questo non accada" ha detto Conte che poi ha ribadito l'intenzione dell'Italia di chiedere, in sede di Consiglio Europeo, che la riforma del Mes rientri in un pacchetto complessivo di revisione degli strumenti europei. E cioè insieme al BICC (lo strumento comune di convergenza e competitività) e all'Unione Bancaria.
La linea della risoluzione del governo l'aveva dettata il Movimento 5 Stelle, visto che al suo interno molti parlamentari nutrono profondi dubbi sul Mes, dubbi che era necessario superare per presentare una risoluzione unica di tutte le forze di maggioranza. "Ci sarà una logica di pacchetto, finché non avremo il quadro chiaro della situazione - ha detto stamattina Luigi Di Maio - è logico che non si firma niente".
Bagarre in aula all'intervento di Conte. Le opposizioni all'attacco, Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia presentano un risoluzione comune, ribadendo il No totale al Mes, perché “obbliga alla ristrutturazione del debito, cioè dei titoli di stato in mano ai risparmiatori, possibile danno enorme per il nostro paese" dicono Salvini e Meloni. Durissimo il presidente della Commissione bilancio della camera, il leghista Borghi: “se è vero che il trattato è già chiuso e firmato, non mi resta che dire che lei è un traditore”.
Ristrutturazione automatica negata - come detto - da Conte, che nel suo intervento ha aggiunto: “il Mes non è a vantaggio di nessun paese a scapito di altri, ma in realtà e una assicurazione contro eventuali difficoltà finanziarie e per evitare i rischi il contagio. Ma l'Italia non ha nulla da temere, ha un debito sostenibile”.