Il premier Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm che proroga al 13 aprile le misure di contenimento del coronavirus. “Se allentassimo le misure gli sforzi sarebbero vani – ha detto Conte -. Però poi entreremo nella fase 2, di allentamento graduale, che è la convivenza con il virus. Quindi la fase 3, che segnerà l’uscita dall’emergenza, la ricostruzione, il rilancio. Ma non siamo nelle condizioni di dire che il 14 aprile allenteremo le misure. Quando gli esperti ce lo diranno, entreremo nella fase 2.”
È, poi, andato dritto al cuore del problema: “Il Mes è inadeguato per fare fronte a questa emergenza”. Ma apre a un Meccanismo “privo di condizionalità”. Le parole di Conte non sono pronunciate a caso. Oggi (1 aprile) la Commissione europea ha spiegato che sta valutando un Mes ‘leggero’ . A questo punto, lo scenario più probabile sembra quello di un compromesso che preveda una rinuncia ai coronabond in favore di un Mes con condizionalità ‘light’.
Intanto l’intervista rilasciata alla Tv tedesca, nella quale Conte si rivolge direttamente ai cittadini tedeschi, sembra aver sortito un qualche effetto aprendo una crepa nel Parlamento di Berlino. La Spd ha aperto a sorpresa ai coronabond e incalza Angela Merkel.