“Tutti e 27 i Paesi Ue hanno accettato, anzi abbiamo accettato, di introdurre uno strumento innovativo, il Recovery Fund, un fondo comune finanziato con titoli europei che andrà a finanziare tutti i Paesi più colpiti, come l’Italia, ma non solo l’Italia. È passato anche il principio che è uno strumento urgente e necessario”. Si è espresso così Giuseppe Conte.
L’auspicio è che questa “tappa importante della storia” dell’Unione “renderà la risposta europea molto più solida e coordinata”, ha aggiunto il premier.
“È importante dimostrare ai Paesi più colpiti dalla pandemia come l’Italia che il progetto europeo è forte – ha spiegato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel - e ha un obiettivo comune fatto di più convergenza, più coesione e più solidarietà. Agiremo per dimostrarlo”.
A rompere il precarioequilibrio raggiunto dal Consiglio europeo ci pensa il premier dei Paesi Bassi. “A mio avviso per gli aiuti a fondo perduto lo strumento giusto è il bilancio pluriennale dell’Ue, mentre guardo al Recovery Fund come ad un sistema basato sui prestiti”, ha detto Mark Rutte.
Poi cerca di rettificare spiegando che “siamo in una fase iniziale della discussione”. E sul nostro Paese: “Se le tensioni con l’Italia ci sono mai state, cosa di cui non sono sicuro, ora non ce ne sono più”.