“Cosa sarebbe dell’Europa senza l’Italia?”, si chiede George Soros in un’intervista al quotidiano olandese De Telegraaf, spiegando che il nostro paese “era tra i più filo-europei. Ma gli italiani sono stati maltrattati durante la crisi dei rifugiati del 2015. L’Ue ha applicato i cosiddetti regolamenti di Dublino che imponevano tutti gli oneri ai paesi di primo approdo dei rifugiati e non offrivano alcuna condivisione dei costi finanziari”.
Nell’intervista Soros evidenzia un altro motivo di risentimento per l’Italia: “L’allentamento delle norme sugli aiuti di Stato favoriscono la Germania”. E poi propone la sua soluzione per affrontare la duplice sfida del Covid e del cambiamento climatico: i perpetual bond, conosciuti come Consol in Gran Bretagna e negli Stati Uniti.
Si tratta di un prestito senza scadenza e quindi senza rimborso, ma che assicura il pagamento di un tasso di interesse fisso a tempo indeterminato. Nell’ipotesi di un tasso dello 0,5%, un’emissione da 1.000 miliardi di euro costerebbe 5 mld l’anno, con un rapporto, secondo Soros, “incredibilmente basso di 1:200”. E gli unici obblighi per i membri Ue riguarderebbero i soli interessi annuali.
Si tratta di un grado di mutualizzazione che dovrebbe essere accettato – nell’idea del magnate ungherese – anche dai falchi del nord.