L’Ue resta spaccata sul Recovery fund, con i Paesi frugali (Olanda, Austria, Svezia e Danimarca) che non perdono occasione per rimarcare le loro linee rosse, una parte dei Visegrad (Ungheria e Repubblica Ceca) che si è fatta più esplicita nelle critiche puntando a una fetta più grossa di aiuti.
Giuseppe Conte avverte: “Non possiamo permetterci compromessi al ribasso”. Il premier punta sul mese di luglio. E precisa: “Se ritarderemo le risposte potremo certificare il fallimento del mercato unico e di altri pilastri dell’Ue”, ha messo in guardia Conte.
Occorre poi considerare che a settembre rimergerà un altro nodo importante per l’Ue: la Brexit.