La Commissione europea ha approvato il Piano nazionale di ripresa e resilienza dell'Italia. Vale 191,5 miliardi di euro, di cui 68,9 mld in sovvenzioni e di 122,6 mld in prestiti. Il piano dovrà essere approvato dal Consiglio entro quattro settimane, con un punteggio di 10 A e una sola B (sui costi). Ciò significa che entro luglio l’Italia dovrebbe ricevere 25 miliardi.
“Ora è il momento di concretizzare – ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen -. Il piano italiano avrà approssimativamente un impatto dall'1,5 al 2,5% del Pil e di oltre 240.000 nuovi posti di lavoro fino al 2026”.
Il Pnrr italiano destina, secondo la valutazione dei tecnici di Bruxelles, il 37% della spesa totale a misure a sostegno degli obiettivi climatici e il 25% alla transizione digitale. Il piano prevede investimenti per finanziare un programma di ristrutturazione su larga scala per aumentare l’efficienza energetica degli edifici e misure per promuovere l’uso di fonti energetiche rinnovabili, tra cui l’idrogeno. Gli investimenti sono inoltre mirati alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, con interventi previsti per la Pa in generale, la sanità, la giustizia e l’istruzione.
I soldi del Recovery dovranno essere “spesi tutti - ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi - ma soprattutto spesi bene, in maniera efficiente, efficace, ma anche con onestà. Nelle ultime settimane abbiamo già fatto importanti passi sulle riforme come quella sulla governance e sulle semplificazioni”.
Poi Draghi, rispondendo a una domanda in conferenza stampa, ha auspicato che il Recovery Fund possa diventare in parte uno strumento permanente.