Il ‘no’ all’estrema destra, avanzato da Angela Merkel che aveva sempre escluso qualsiasi alleanza o collaborazione tra la Cdu-Csu e l’ultradestra Afd, non appare più granitico come un tempo.
Friedrich Merz, candidato cancelliere della Cdu-Csu, ha annunciato misure contro i profughi che intende presentare la prossima settimana in Parlamento. E chi vorrà votare per il suo pacchetto - ha detto - “lo voti. Io non guardo né a destra né a sinistra. Su questo guardo solo avanti”.
La reazione su X di Alice Weidel, leader dell’Afd, non si è fatta attendere: “Il cordone sanitario è caduto!”. La Cdu è spaccata, alcuni esponenti come Julia Kloeckner hanno poi precisato che i conservatori non si coalizzeranno con l’ultradestra. E anche Merz ha spiegato che l’eventuale voto congiunto non è un preludio a una collaborazione formale con l’Afd. Ma qualcosa sembra essere accaduto.
Il candidato cancelliere della Cdu-Csu punta a chiudere le frontiere introducendo “controlli permanenti” e a respingere “ogni ingresso irregolare”, mettendo in discussione il diritto individuale all’asilo.
Spd e Verdi hanno già fatto capire che il pacchetto di Merz è irricevibile. E allora per Cdu-Csu torna in gioco la necessità dei voti di AfD. Il che apre potenzialmente nuovi scenari post-elettorali, secondo cui l’intesa fino ad ora esclusa tra i conservatori e l’estrema destra potrebbe essere l’unica soluzione reale, numeri alla mano, per formare un eventuale governo Merz (dopo le elezioni politiche in programma il prossimo 23 febbraio).
L’alternativa, qualora Merz vincesse, sarebbe formare un’improbabile coalizione con l’Spd, oppure con i Verdi e i Liberali (ma in quest’ultimo caso il problema potrebbe essere oltreché politico soprattutto aritmetico).