Angela Merkel. C'è ancora Mutti (mammina), come la definiscono affettuosamente i tedeschi, al centro del dibattito in Germania. Certo ricopre il ruolo di cancelliera, ma ha anche detto a più riprese che non si ripresenterà alle elezioni politiche programmate per il prossimo anno in Germania. Il problema è che senza di lei non si vince: Merkel gode di una popolarità dell'82%, il che è ben oltre il 40% delle intenzioni di voto messe a segno dal suo partito.
Miracoli della pandemia, da lei gestita con piglio da scienziata, ma non solo: in 16 anni al potere, la cancelliera ha costruito un consenso trasversale, che va oltre la Cdu/Csu e arriva fino agli elettori socialdemocratici e verdi.
Insomma, Merkel rappresenterebbe un asso alle elezioni dell'autunno 2021. Peccato che la cancelliera non ci sarà. Intanto si avvicina il congresso della Cdu che si terrà il 4 dicembre a Stoccarda, dove tre candidati si contendono la successione di Annegret Kramp-Karrenbauer alla leadership, delfina della cancelliera fagocitata dalle convulsioni interne del partito.
Ma il trio è debole. I delegati del partito dovranno scegliere tra Armin Laschet, governatore del Nord-Reno Vestfalia, il "miliardario" Friedrich Merz, storico avversario della cancelliera, e Norbert Roettgen, presidente della Commissione Affari esteri al Bundestag. Figure troppe deboli di fronte all'icona Merkel e a quell'82% di consenso bulgaro.