Ecco perché il quarto governo Merkel potrebbe rinunciare alla guida della Bce

Il quarto governo presieduto dalla cancelliera entra in carica ufficialmente oggi, ma le questioni sul tavolo sono già numerose. C'è in ballo il futuro dell'Ue da concordare con Macron

Ecco perché Merkel potrebbe rinunciare alla presidenza della Bce
Inizia oggi, 14 marzo 2018, il quarto mandato per la cancelliera Angela Merkel

È appena il primo giorno di entrata in carica, oggi 14 marzo 2018, ma per il quarto governo Merkel le questioni sul tavolo sono già numerose. Una delle più scottanti riguarda il futuro governatore della Bce. La Germania potrebbe decidere di lasciare ad altri paesi quella casella in cambio di maggiore potere nel negoziare con Emmanuel Macron le sue nuove idee sull’Ue.

Il presidente francese punta a un'integrazione più profonda nella zona euro. Pensa alle obbligazioni emesse congiuntamente per finanziare gli investimenti e a un sistema comune di assicurazione dei depositi per completare l’unione bancaria. Al fine di monitorare l’attuazione di queste misure ha proposto un ministro delle finanze per la zona euro e un parlamento limitato ai membri della moneta unica.

Merkel ha però fatto sapere di non poter dire sì a tutto e proprio per aumentare il suo potere negoziale con Macron potrebbe cambiare idea in merito alla poltrona più importante alla Bce. In questo caso a pagare il prezzo del cambio di rotta tedesco sarebbe il capo della Bundesbank, Jens Weidmann, uno dei principali candidati a prendere il posto di Mario Draghi. A questo punto per Merkel potrebbe rivelarsi più efficace puntare su un candidato maggiormente “moderato” allo scopo di avere più campo libero in altri ambiti.

Il presidente tedesco ha comunque bisogno di trovare un modo per rafforzare la cooperazione nell’Ue per gestire la Brexit e le pressioni populiste. Ma vuole anche impedire alla Germania di ritrovarsi a dover salvare le banche europee in difficoltà.

In tutto questo Angela Merkel tiene pure conto del fatto che nei prossimi anni si apriranno altre posizioni importanti in posti come Nato, Fmi, Consiglio europeo, Commissione europea, Banca europea per gli investimenti e Meccanismo europeo di stabilità. A guidare gli ultimi due sono già due tedeschi, cosa che invece non è mai capitata alla Bce con sede a Francoforte. Draghi è diventato il terzo presidente nel 2011 quando è succeduto al francese Jean-Claude Trichet. L’olandese Wim Duisenberg aveva guidato l'istituzione per i primi cinque anni.

Ma non tutto il male viene per nuocere. Merkel lo sa e dimostra di aver capito che il potere possa essere esercitato talvolta anche senza sedere in prima fila.

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